Non è che abbiamo propria voglia di Nord, ma di libri, questo sì. Sempre.
Dal 7 al 9 novembre il libri non conoscono frontiere e, tanto per essere precisi, dai Paesi Scandinavi Svezia, Danimarca e Norvegia, approdano in Italia, nel pisano.
Nella nota location del Palazzo dei Congressi della città, il Pisa Book Festival 2014 prende vita e ci delizia con i suoi editori indipendenti, con gli incontri culturali, i salottini di Repubblica Caffè, i convegni nella Sala Business per gli esperti (o per i curiosi) del settore, e i laboratori per i più piccoli.
Madrina d’eccezione è la scrittrice italiano più tradotta all’estero Dacia Maraini cui verrà dedicato uno spazio personale e un incontro con Joseph Farrell, professore emerito di letteratura italiana all’Università di Glasgow; l’ospite d’onore è invece lo scrittore svedese Björn Larsson, pupillo di Iperborea dal 1998 che ha tradotto numerosi titoli tra cui ricordiamo i premiati Vera storia del pirata Long John Silver, Il cerchio celtico, Il porto dei sogni incrociati, L’occhio del male, e l’ultimo (2014) Diario di bordo di uno scrittore. Insieme a lui, due danesi: il giallista Morten Brask e il poeta Morten Søndergaard.
Imperdibili (e infatti non ce li perderemo) gli incontri del 9 novembre, il Translation Day, con Ilide Carmignani il cui programma «vuole anzitutto mettere a fuoco come cambia l’editoria in un momento in cui l’avvento del digitale e la crisi economica obbligano a un ripensamento di ruoli, funzioni e professionalità», della traduzione della letteratura per ragazzi e della poesia.
Tra i numerosi eventi in programma, l’incredibili sfilata di editori indipendenti che con i loro autori dai nomi poco noti, i loro libri, le loro copertine super accattivanti e con la grafia nuova e curatissima e, soprattutto, con il loro entusiasmo, forniscono a noi ingordi lettori pagine e titoli di qualità e di cui ci possiamo fidare. Tra quei banchetti si respira libertà di scelta (senza vincoli da grandi nomi o da grandi marchi) e libertà di attrazione verso quello che più ci piace.
Il Gramma-team non vede l’ora di perdersi tra quelle pagine, di perdere infinite ore ad accarezzare copertine e di leggiucchiare gli incipit dei libri fatti di colori, di ascoltare tutte quelle parole, di respirare a pieni polmoni quell’aria piena di “carta” che vorrebbe respirare tutto l’anno.
Nemmeno a dirlo, non vediamo l’ora di parlarvene e di fotografarvi tutto.
Vi lascio con una poesia di Morten Søndergaard tradotta da Bruno Berni, docente dell’Università di Pisa, e colorerò di verde il punto in cui, io, ho dovuto trattenere il respiro.
Ja
Elsker dig kalder dig elsker dig kalder dig
for kært barn har mange navler.
Vi kommer mange steder fra. Vi
falder fremad i et vildnis:
Skyggeblomster og et cellomørke
holdt tæt ind til kroppen
varmen, lyset, lysten, måden at findes
fuldtonet på, et ord midt i en sætning. Ja.
Sig det igen. Ja. Lykkeligt at være
i den, dagen, og midt
i det hele: Sig det.
Sig det
Sì
Ti amo ti chiamo ti amo ti chiamo
chi vuol essere amato convien che chiami.
Veniamo da molti luoghi.
Cadiamo avanti in un groviglio di piante:
fiori d’ombra e buio di violoncello
tenuta stretta al corpo
il calore, la luce, la brama, il modo di esistere
sonoramente, una parola in mezzo a una frase. Sì.
Dillo ancora. Sì. Felice esserci
nel giorno, e in mezzo
a tutto: dillo.
Dillo
di nuovo.
Sì.