É arrivata velocemente e sta finendo proprio in queste ore la manifestazione Il senso del ridicolo, ovvero il primo festival dell’umorismo tenutosi a Livorno dal 25 settembre ad oggi. Evento originale, necessario, e davvero ben organizzato e del quale spero che ci siano prossime edizioni.
Come ripromesso (a me stessa), sono stata in prima fila durante la prima giornata di incontri.
Mi sono gustata le storie sugli dei e sui loro strafalcioni, tutti da ridere, raccontati da Maurizio Bettini.
A sentirlo parlare, ci sarei stata ore e ho pensato che se i miti venissero raccontati nelle scuole come Maurizio Bettini li ha raccontati venerdì sera a Livorno, credo che ad ogni studente rimarrebbero ben impresse nella memoria le vicende degli dei e che, forse senza alcun intento didattico, ma penso che se le racconterebbero il sabato sera davanti ad una pizza, o al pomeriggio tra una partita alla play e l’altra. «E che je fa», direbbe Elisa, anche questa è trasmissione orale!
A seguire, il reading di Francesco Piccolo e il suo Momenti di trascurabile infelicità (L’Arcipelago Einaudi) che è diventato uno dei momenti di “intrascurabile felicità” di tutta la mia vita. Nonostante conoscessi già molti pezzi letti dall’autore, ho riso davvero di cuore. Sentirlo leggere è stato un po’ come rileggere quelle parti, un po’ come leggerle per la prima volta. Un reading strepitoso ad un prezzo ridicolo, per un’ora piacevolissima di risate, di ascolto e di empatia umana.
E per concludere in bellezza, la volata, armata di penna e in pieno subbuglio adolescenziale, per un autografo e una parola solo per me, uguale a tutte le altre, ma solo per me.