Il video della domenica
L’acclamato autore britannico Ian McEwan esprime i suoi dubbi riguardo ai corsi universitari di scrittura creativa, ribadisce l’importanza di riservare del tempo alla scrittura, del restare in contatto con il proprio ambiente e soprattutto di leggere.
Credo sia molto difficile insegnare a qualcuno ad essere un romanziere o un poeta, ma penso che sia molto utile riservare del tempo alla scrittura e questo può anche consistere nel frequentare un programma di scrittura creativa (nei paesi anglosassoni, specialmente negli Stati Uniti, la scrittura creativa è una vera e propria materia universitaria ed esistono molti programmi e master post lauream nel settore, ndr); è anche utile avere delle aspettative verso il fatto che riuscirete effettivamente a produrre, molte persone trovano estremamente difficile scrivere un buon numero di storie o proseguire con il proprio romanzo, e in questo caso un programma di scrittura creativa può aiutare. Credo tuttavia che ne esistano troppi, ed uno dei fattori che mi allarmano è l’alto numero di programmi undergraduate… Mi sembra troppo presto, mi sembra un veicolo per l’ignoranza di massa, la gente ha bisogno di leggere, e gli scrittori hanno bisogno di leggere.
A volte mi chiedo se avere così tanti aspiranti scrittori reclusi nei campus universitari rappresenti una sorta di autoesclusione dalla vita delle città, o delle campagne… Se penso alla vecchia generazione, quella di Saul Bellow, Philip Roth, o del famoso Updike, che ha abbandonato la sua vita a Manhattan per trasferirsi in una piccola cittadina nel New England… Questo tipo di coinvolgimento potrebbe venire meno se troppi scrittori si affidano solamente ai professori.
Se non leggi, lo dico da romanziere, sarai estremamente influenzato da tutto ciò che non hai letto, è un fatto estremamente strano e pericoloso e misterioso, che qualcuno possa essere controllato da autori pescati a caso, senza comprenderli veramente… Solo leggendo si può capire da dove si è preso cosa e isolare le fonti, così per lo meno nello scrivere un pastiche si può esserne consapevoli.