Di Simona Comi.
È giovanissimo e intraprendente il Festival dell’editoria indipendente di Rio nell’Elba che si sta svolgendo in questi giorni nell’incantevole cornice dell’isola: ElbaBook 2016.
Dal 26 al 29 luglio infatti, piccoli editori e bibliofili, animeranno l’isola con incontri con gli editori, presentazioni, musica film e laboratori per bambini.
Cosa a noi molto gradita, nel programma di ElbaBook 2016, anche la prima edizione del premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria, che andrà quest’anno alla traduzione italiana di un testo originale in lingua araba.
L’iniziativa si propone lo scopo di valorizzare la figura professionale del traduttore e di metterne in risalto il ruolo all’interno del sistema editoriale.
Fulcro centrale dell’ElbaBook 2016 saranno le piccole realtà editoriali e il tema attuale e più che mai interessante, della bibliodiversità, di cui forniamo la definizione data da FIDARE (Federazione Italiana degli Editori Indipendenti):
La bibliodiversità è la diversità culturale applicata al mondo del libro. Ispirandosi alla biodiversità, fa riferimento all’indispensabile diversificazione della produzione editoriale messa a disposizione del lettore.
L’aspetto più bello dell’ElbaBook, naturalmente, è il semplice fatto che esista, perché il brulicare di festival letterari è una forte testimonianza che la letteratura non sta ferma sugli scaffali polverosi ma si muove e incontra persone e luoghi, senza confini.