Recensione di Roberta Cotroneo.
La biblioteca delle emozioni è un saggio di Carola Barbero, giornalista e ricercatrice presso l’Università di Torino. Questo testo appartiene al genere già trattato da Gramma-teca dei libri che parlano di altri libri e dei libri come cura (vedi QUI: Libri che parlano di libri e QUI: Book Pharmacy).
Per gli amanti dei libri (e un po’ anche della filosofia), La biblioteca delle emozioni è un viaggio esperienziale nel mondo delle emozioni. L’autrice ci presenta quelle più comuni dell’animo umano, dalla tristezza all’erotismo, e associa a ciascuna di esse un libro.
Carola Barbero ci invita a riflettere e a soffermarci sulle nostre emozioni attraverso l’analisi delle azioni dei personaggi dei testi proposti.
Il libro si propone come la raccolta di una serie di laboratori in cui, attraverso romanzi noti e di cui tutti abbiamo sentito parlare, possiamo comprendere l’origine di alcuni dei nostri stati d’animo.
Questi ultimi sono numerati (1-11) e ad ognuno di essi è associato un libro:
- Tristezza: Non ti muovere di M. Mazzantini.
- Stupore: Stupore e tremori di A. Nothomb
- Allegria: La fata carabine di D. Pennac
- Paura: Misery di S. King
- Speranza: Zazie nel metrò di R. Queneau
- Potere: Il profumo di P. Suskind
- Amore: Io e Marley di J. Grogan
- Rimorso: La solitudine dei numeri primi di P. Giordano
- Rispetto: Accabadora di M.Murgia
- Attesa: Caos Calmo di S. Veronesi
- Erotismo: Le età di Lulù di A. Grandes
Attraverso le trame di questi libri e le storie dei loro personaggi possiamo “scandagliare” l’animo umano in cerca dei nostri sentimenti e delle nostre sensazioni, e una volta che li abbiamo trovati, possiamo analizzarli e arrivare a comprendere cosa ci vogliono dire.
L’autrice, Carola Barbero, all’inizio del libro ci fornisce le Istruzioni per l’uso per affrontare ciascun laboratorio con tutti gli strumenti utili a disposizione che nello specifico sono: il tempo, necessario alla lettura, il livello di difficoltà del laboratorio (indicato con i pallini) e gli ingredienti, cioè gli elementi chiave del laboratorio.
Prendere in esame, all’interno di un laboratorio di questo tipo, emozioni che normalmente cerchiamo di evitare, quali la paura, la tristezza e la sofferenza, ci consente di capirle, studiarle e prevederle, e di fare importanti passi avanti nella nostra crescita emotiva.
Il messaggio dell’autrice è che non bisogna fuggire davanti a quelle emozioni che possono spaventarci, ma bisogna accettarle e dar loro uno sfogo:
Le emozioni sono dei fluidi che circolano nella mente più o meno come il sangue circola nelle vene e che, se inibiti, cercano comunque un altro sbocco per manifestarsi…l’emozione da qualche parte deve pur uscire (e se non esce dalla parte giusta, c’è il rischio che esca da quella sbagliata). L’idea è che se siete tristi o arrabbiati e non vi sfogate, le vostre emozioni non svaniranno ma si accumuleranno come fluido nocivo.
La biblioteca delle emozioni è diventata reale e si è concretizzata in una serie di laboratori in presenza che si sono svolti a Torino al Circolo dei lettori.
Per chi, come me, ha scoperto il libro troppo tardi e non ha potuto partecipare ai laboratori reali, non resta altro da fare che leggerlo all’occorrenza e seguire le istruzioni riportate sulla copertina 😉
Non si può fermare il tempo e vivere in un eterno presente.
Allora non c’è altra soluzione che portare con sé il proprio passato come bagaglio a mano, sperando che al check-in non facciano troppi controlli.