Durante il mio ultimo viaggio, grazie alla fretta e all’ansia pre-partenza, ho dimenticato di portare con me un libro da compagnia per ingannare attese e percorrenze.
In un primo momento ho cercato di resistere, in un secondo è stato annunciato il ritardo del mio volo e allora non si poteva più fare altrimenti e in meno di un minuto stavo già stazionando nella pseudo libreria dell’aeroporto.
Fra i pochi titoli presenti molti erano assolutamente da non leggere, alcuni avevano una copertina accattivante ma puzzavano di imbroglio, altri li avevo già letti e poi c’era lui, solo soletto, bianco come il latte e dal titolo assolutamente adatto a quell’attesa: Momenti di trascurabile infelicità di Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014 con Il desiderio di essere come tutti.
Anche se il mio era un “momento di INtrascurabile infelicità”, è stato amore a prima lettura.
Sceneggiatore di successo, Francesco Piccolo ha rivelato ai miei occhi e ai miei sensi, un grande potenziale come scrittore sarcasticamente acuto e profondo.
Una sorta di taccuino di pensieri, fastidi, e piccole nevrosi occultate, un diario pieno di consapevolezze e momenti dolci, di osservazione attenta e minuta, un quaderno di racconti brevi e, secondo me, anche poesie.
Mi ci sono ritrovata in moltissime delle situazioni descritte, ho riso e mi sono convinta di essere un po’ meno sociopatica di quel che credo; mi sono sentita sopraffare da alcune semplici e un po’ inquietanti verità tratte dalla vita di tutti i giorni; mi sono lasciata consolare dalla scoperta che i momenti di trascurabile infelicità sono tali proprio perché sono umanamente condivisi e soprattutto perché sono davvero trascurabili.
Qualche giorno dopo la fine della lettura e la corsa in libreria per acquistare anche Momenti di trascurabile felicità dello stesso autore, ho scoperto Il senso del ridicolo, il primo festival italiano sull’umorismo, a Livorno, dal 25 al 27 settembre. E indovinate chi c’è? Francesco Piccolo, e noi, noi ci andiamo.
Quest’anno è volato. Si dice tutti gli anni, alla fine dell’anno. Mi chiedo come sono gli anni lenti, che non passano mai. Perché non li ho mai vissuti.