Un bell’abito può essere emozionante come una poesia
Tra le novità del catalogo Loescher c’è Lo stivale di moda. Corso di moda italiana, un intero testo dedicato al linguaggio delle ultimi tendenze in fatto di vestiti, scarpe e accessori.
Come disse Paolo Balboni al convegno “L’italiano competente” tenutosi a Firenze il 29 ottobre passato, l’Italia è conosciuta nel mondo per le “3F”: Food, Ferrari, Fashion.
La moda fa parte della nostra cultura (e della nostra economia) da sempre, è un marchio che portiamo impresso ed è il motivo per cui, quando siamo all’estero, gli stranieri ci domandano: «Italiani?», ancor prima di aprire bocca.
Il manuale proposto dalle autrici Antonella Filippone e Sandra Radicchi si struttura in dieci vintagissime unità che partono dalla storia della moda italiana e la attraversano soffermandosi su stilisti, tendenze e sfilate, senza tralasciare alcun aspetto di questo mondo e del suo modo di esprimersi.
La pagina introduttiva di ogni unità ha proprio l’aria di una rivista di moda con immagini storiche o dai colori sgargianti, bozze disegnate a mano di abiti e modelle, aforismi dei protagonisti del settore e un indice dei contenuti, tutto questo adagiato su un tenue sfondo a righe (e noi adoriamo le righe!). L’uso di diversi font e dei colori di background rendono più agevole e intuitiva la lettura, e si sfoglia il testo come si fa con un magazine.
Ma è naturale, un manuale che parla di moda non poteva che essere super cool.
Seguono numerosi testi pivot tutti autentici, riadattati da riviste di moda d’epoca e attuali, ciascuno volto a sviluppare, com’è evidente, la competenza lessicale, ma sono presenti in buona percentuale anche attività di produzione e comprensione orale.
A questo proposito, sono corredate da un’icona solo le attività di ascolto, piccola pecca di un testo così ben studiato graficamente, ma visto che i destinatari hanno un livello B1-B2 di competenza linguistica, si può anche sorvolare. Inoltre, all’interno delle unità, le attività destinate ad un livello B2 vengono adeguatamente segnalate e alla fine dell’unità stessa, alla pagina Per approfonidire, numerose immagini fungono da spunto di riflessione su un dato argomento modaiolo e un piccolo riquadro pink juice fornisce dei riferimenti biblio e sitografici a proposito.
In coda al libro: un glossario, le soluzione delle attività e le utilissime trascrizione delle attività di ascolto.
Inutile evidenziare che si tratta di un potente spaccato sulla società e sui costumi italiani e su come siano cambiati nel corso del tempo, che poi è il punto di forza del manuale perché gli permette un utilizzo non solo mirato e settoriale come potrebbe sembrare. Alcune letture e alcune attività possono essere estrapolate per creare, in contesto LS, delle unità di apprendimento specifiche per approfondire un dato momento della cultura italiana, e in contesto L2, per proporre un’attività diversa sul lessico dell’abbigliamento. Così la smettiamo con questo noioso dialogo tra la commessa e il cliente.
Senza considerare che anche un madrelingua italiano incuriosito dall’argomento potrebbe trovare interessanti alcune letture.