Recensione di Simona Comi.
Ho impiegato ben due giorni a scrivere questo articolo. Ho avuto il blocco della pagina bianca.
Poi, per fortuna, Beppe Severgnini e Roberto Cotroneo mi hanno illuminata: ci vuole disciplina!
Persa in vari manuali di scrittura (e di scrittura creativa) e nell’inserto domenicale La Lettura del Corriere della Sera (14/09/2014), ho capito che la chiave della creatività è la costanza. Non che ci sia voluto molto a capirlo, sia Severgnini che Cotroneo lo urlano a chiare (GRANDI e grassettate) lettere: «la capacità di inventare richiede METODO», «l’unica costrizione necessaria è quella della DISCIPLINA».
Rassegnamoci, se vogliamo scrivere e creare dobbiamo sederci e lavorare. Lavorare sulla nostra pazienza, sulle nostre idee, sui filoni associativi, sulle immagini, sulla musica; dobbiamo guardare, osservare, parlare, viaggiare. Dobbiamo leggere.
Prima di pretendere di sapere scrivere dobbiamo saper leggere, prima di dipingere, osservare, prima di comporre, ascoltare. «Bisogna cercare stimoli, fare esperienze e correre qualche rischio»
Tra i consigli di Cotroneo, quello di darsi un ritmo. Scegliamo un’unità di misura: 1/2 ora, 5 ore, due cartelle, 1000 battute, due righe e seguiamola. Se decido di scrivere ogni giorno per 43 minuti al giorno, dovrò occupare quei 43 minuti cercando di farlo. La scrittura è esercizio, non si nasce scrittori, ma lo si può diventare lavorando sodo. È vero che le idee migliori e le folgorazioni sono improvvise ma quando si palesano noi non dobbiamo fare la figura degli sprovveduti. Dobbiamo accogliere ed assecondare quell’idea, dobbiamo farla crescere ed evitare alcuni errori.
Tra le dieci cose da non fare suggerite da Savergnini, ne citerò alcune in particolare: 1. Non improvvisare. Non è che dobbiamo trascrivere tutto ma proprio tutto quello che ci passa per la mente, inventare vuol dire scegliere, (2. Non escludere) non escludiamo niente ma cerchiamo di favorire certe associazioni mentali. 4. Non sbracare, ovvero procediamo con ordine: annotiamo le nostre idee, le associamo, le selezioniamo, le correggiamo e le miglioriamo, senza forzature. 6. Non copiare. Ma lasciamoci ispirare. E poi la mia preferita: 8. Non distrarsi. Il mondo è zeppo di spunti, raccogliamoli! Drizziamo le antenne ed impariamo ad osservare nel modo giusto poi, “traduciamo” con rigore.
«Invenzione e organizzazione sono complementari, non incompatibili. Come diceva una pubblicità di pneumatici: “La potenza è nulla senza il controllo”».
In foto, un’illustrazione di Luca Dalisi per il Corriere della Sera più aggiunte del Gramma-team.
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