Lu sule, lu mare, lu ientu e lu libru!
L’orgoglio bibliotecario quest’anno parte dalla Puglia, nello specifico, nella salentina (sappiamo che ci tenete) città di Lecce, candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Per il terzo anno consecutivo l’AIB, Associazione Italiana Biblioteche, promuove il Bibliopride 2014, una manifestazione fortemente voluta e attesa, che ha lo scopo di «ribadire l’importanza del sistema bibliotecario nazionale per la crescita culturale, economica e sociale del nostro Paese […] una occasione di sorprese e di scoperte per tutti gli italiani, lettori e non lettori, frequentatori di biblioteche e non; un’affermazione d’orgoglio per tutti i bibliotecari, che vogliono ribadire pubblicamente l’amore per la loro professione e chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni sulle biblioteche come servizio essenziale per la vita culturale, sociale e civile del Paese, presìdi di democrazia fondati sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee».
Meravigliosa quest’iniziativa, soprattutto per tutti coloro che non hanno mai messo piede (o meglio naso) in una biblioteca, per chi pensa che siano dei luoghi “morti” e inutili, per chi crede che quella del bibliotecario non sia una professione e per chi, una volta riconosciuto il lavoro in biblioteca come una lavoro, pensa che sia un lavoro noioso! Puah! (=interiezione, esprime disgusto).
Le iniziative sono numerose (qui il programma nazionale degli eventi), e si aggiungono a quelle previste per “Ottobre, mese del libro” e, in Toscana, a quelle della campagna “In biblioteca perché c’è il futuro della tua storia” e a quelle di COOL T, settimana della cultura.
Vietato domandarsi: “Che faccio oggi?”