di Monica Odetto.
È di stamattina la notizia dell’attentato alla redazione della rivista satirica francese Charlie Hebdo.
Nella tre persone hanno attaccato la sede di rue Nicolas Appert 10, nell’undicesimo arrondissement di Parigi. Le vittime dell’attacco sono dodici, tra queste i celebri disegnatori delle vignette satiriche Charb, direttore di pubblicazione, Cabu, Wolinski e Tignous, e due poliziotti, come riporta Le Monde.
In tarda mattinata sono state viste almeno due persone incappucciate e vestite di nero entrare nei locali della redazione dove, munite di kalashnikov, hanno cominciato a sparare sui giornalisti e i disegnatori che si trovavano all’interno per la loro conferenza settimanale. In tutto sono dodici le vittime, più una ventina i feriti, di cui quattro in gravi condizioni.
Sul sito di L’Humanité è stata riportata la testimonianza della disegnatrice Coco, che ha visto gli uomini da vicino: “Ero andata a prendere mia figlia all’asilo nido, quando sono giunta davanti al portone della redazione due uomini incappucciati e armati ci hanno minacciato brutalmente. Volevano entrare, volevano salire. Ho digitato il codice. Hanno sparato su Wolinski, su Cabu… Il tutto è durato cinque minuti… Mi sono nascosta sotto una scrivania… Parlavano perfettamente il francese… Rendevano giustizia ad Al-Qaeda”.
Secondo un giornalista di un’agenzia di stampa situata nei pressi della sede di Charlie Hebdo, gli uomini avrebbero gridato: “Allahou Akbar”, “abbiamo ucciso Charlie Hebdo” e infine: “abbiamo vendicato il profeta”, come riferisce il giornale Libération.
Dopo la strage gli assassini sono scesi in strada e hanno aperto nuovamente il fuoco, sparando sui poliziotti e uccidendone due, per poi fuggire lungo le vie del diciannovesimo arrondissement a bordo della loro Citroën nera, come ci informa il quotidiano Le Parisien. Infine hanno braccato un automobilista per rubargli la sua Clio grigia; dopodiché si sono perse le loro tracce, ma secondo fonti della polizia si pensa che i fuggitivi siano ancora a Parigi. È ora caccia all’uomo.
Fondato nel 1970 a Parigi, Charlie Hebdo, settimanale satirico francese illustrato, di tradizione libertaria e repubblicana, da sempre prende come bersaglio per le sue vignette personaggi politici, spesso del centro-destra, senza disdegnare partiti di sinistra, nonché religiosi, provenienti dagli ambienti cattolici o islamici, perseguendo nella sua azione critica la difesa delle libertà individuali, civili e collettive e la libertà d’espressione. Nel 2011 il giornale aveva già subito un attacco da parte degli integralisti islamici a causa di una satira sulla figura del profeta Maometto.
Libération ha dedicato oggi un articolo alla storia del settimanale, indicandone le tappe più importanti:
“Charlie” in dodici date.