Radio 3, l’Accademia della Crusca e l’ASLI, Associazione per la storia della lingua italiana (ammazza che trio!) e, come se non bastasse, in collaborazione col MIUR, hanno organizzato la Giornata proGrammatica “La lingua batte“. Ma di cosa si tratta?
L’intera diretta radio sarà dedicata alla lingua italiana e alle questioni di grammatica, un confronto radiofonico tra le scuole di tutta Italia che hanno aderito al progetto e alcuni esemplari “ambasciatori dell’italiano”, alcuni nomi: Licia Corbolante, Mario Desiati, Angelo Ferracuti, Giacomo Ferrari, Sergio Garufi, Simone Lenzi dei Virginiana Miller, Giulio Mozzi, Cecilia Robustelli, Flavio Santi, Paolo Simoni, Piero Sorrentino, Elisa Tonani, Giorgio Vasta. In più ne verrà fuori un «decalogo semiserio sul corretto uso della lingua italiana» che quest’anno ha come tema la punteggiatura e che spetta a Francesca Serafini, che ha scritto per Laterza Questo è il punto.
La giornata proGrammatica avrà poi una conclusione speciale, una diretta (con traduzione simultanea in LIS) tenuta da Giuseppe Antonelli (dalle 21 alle 22:30) che avrà come ospiti Dario Vergassola, Brunori Sas, Luca Serianni e Claudio Giovanardi, Sabrina D’Alessandro,, il gruppo teatrale Oblivion e Mario Giro.
L’iniziativa è così bella che io, da buona calabrese superstiziosa, non l’avrei mai collocata in un “venerdì 17”, ma al di là di queste futili divagazioni e punti di vista, “La lingua batte” rimane un’occasione originale per fare della polverosa grammatica un argomento divertente e coinvolgente, per scoprire cose della nostra lingua alle quali, da parlanti nativi, non avremmo mai pensato, per ricordarci che dietro quest’italiano che tanto bistrattiamo, c’è la nostra identità letteraria, culturale, storica e sociale (e va curata e conservata).
A questo proposito, mi torna in mente anche un’altra iniziativa, questa volta della Società Dante Alighieri (visitate la piattaforma perché è piena piena di risorse e curiosità), che è “Adotta una parola”. Ognuno di noi può diventare “paladino dell’italiano”, scegliendo dal sito Beatrice (il social network della lingua italiana – ahahah, è vero, si chiama proprio così!) una parola ormai in disuso, impegnandosi ad utilizzarla e diffonderla per tutti i giorni della sua vita.
Una volta registrati, si può scegliere una parola da adottare da un elenco fornito, e si ha a disposizione una bacheca per pubblicare testi, immagini e link relativi alla parola. Io ormai sostengo da anni “oggidì” e vi lascio una frase che adoro, tratta da La coscienza di Zeno di Italo Svevo, e in cui compare questa bellissima parola:
«– Chissà se l’amo? – È un dubbio che m’accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l’amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore».
Tornando a “La lingua Batte”, gli hashtag raccomandati per quanti di voi volessero commentare l’iniziativa sono #giornataprogrammatica e #adottaunsegno.
Non mi resta che augurarvi una buona giornata proGrammatica!